venerdì 8 giugno 2007

01 Quando tutto cominciò

La notizia divulgata da parte dell'aeronautica del ritrovamento di un disco volante non è certo l'inizio della storia, in quanto, prima di martedì 8 luglio 1947 quando l’informazione fu offerta ai mezzi di comunicazione, di cose ne erano successe eccome! Ma la data di cui sopra ci serve come punto di riferimento iniziale. Infatti, quando il fisico atomico e ricercatore ufologico canadese Stanton T. Friedman nel 1978 riaprì in maniera fortuita il caso - grazie all’aiuto di un direttore televisivo, il quale durante una conferenza tenutasi a Baton Rouge in Louisiana presso la Louisiana State University dove Friedman era relatore gli fece il nome di un certo Jesse Marcel il quale nel 1947 era maggiore presso il 509° gruppo bombardieri di stanza a Roswell, New Mexico - non aveva nulla in mano eccetto una conversazione telefonica con Jesse Marcel avvenuta tempo dopo la conferenza del ricercatore a Baton Rouge.

Ma torniamo alla diffusione delle prime informazioni da parte dei militari.
Il tenente Walter Haut era l’addetto alle pubbliche relazioni della base di Roswell e fu lui a comunicare alla stampa l’avvenuto ritrovamento del disco volante. Ma chi stese veramente il rapporto e in che modo Haut lo comunicò ai media? Fu una comunicazione scritta, a voce o telefonica? La questione non è di secondaria importanza come vedremo in seguito.
Roswell allora aveva due quotidiani, il Roswell Daily Record, il quale era un giornale serale, il quotidiano del mattino Roswell Morning Dispatch e due radio locali, la KGFL e la KSWS.
Walter Haut durante un’intervista con i ricercatori Kevin Randle e Donald Schmitt nell’aprile del 1989 dichiarò che tra le ore 11 e le 12 (ora di Roswell) dell’8 luglio 1947 si recò con un comunicato stampa recante la notizia del recupero di un disco volante da parte del 509° dapprima negli uffici della radio KGFL, poi si recò presso la KSWS, in seguito raggiunse il giornale Roswell Daily Record e per concludere consegnò una copia al Roswell Morning Dispatch. Dopo aver completato il giro se ne andò a casa. In un’intervista video Haut afferma che l’ordine di redigere il comunicato gli fu impartito dall’allora colonnello William Blanchard comandante del 509°, il quale poi divenne un generale a quattro stelle. Quanto segue è la trascrizione delle dichiarazioni di Haut in video: ricevetti una telefonata dal colonnello Blanchard, il quale mi dettò non proprio le parole ma i punti salienti del ritrovamento del disco volante, del fatto che probabilmente erano in possesso di alcune parti dello scafo, chi era andato a vedere e cosa ne sarebbe stato fatto. Scrissi il comunicato stampa in base a quello che Blanchard mi aveva detto al telefono.
Johannes von Buttlar, ricercatore tedesco, il 5 luglio 1995 intervista Walter Haut, il quale aggiunge qualche particolare su come il comunicato fu scritto: Haut venne chiamato dal comandante nel suo ufficio verso le ore 9. Blanchard gli avrebbe dettato - o gli consegnò un testo già stilato in precedenza - sull'avvenuto ritrovamento del disco. Ritornai nel mio ufficio continuò Haut e redassi il comunicato inserendo parola per parola diversi vocaboli usati da Blanchard, il quale teneva particolarmente a ciò. Verso le 11 andai alla radio KGFL e alla KGWS, infine ai giornali locali Roswell Daily Record e Roswell Morning Dispatch.


Walter Haut

Chicago, 2 giugno 1922 - Roswell, 15 dicembre 2005

I ricercatori scettici, cioè coloro che rifiutano l’ipotesi che vicino a Roswell possa essersi schiantata un’astronave aliena, tendono a confutare lo scenario appena proposto dalle dichiarazioni rilasciate da Haut agli investigatori Randle e Schmitt e alle dichiarazioni in video dello stesso Haut. Il ricercatore tedesco Uli Thieme ad esempio nel suo libro 50 Jahre Roswell Ein UFO Mythos stürzt ab mette in discussione che Walter Haut si sia recato personalmente presso le due stazioni radio e i due quotidiani con un comunicato stampa – cioè con uno scritto – avallato dal comandante William Blanchard.
Infatti Thieme cita dapprima una comunicazione tramite telescrivente tra la United Press di Denver, Colorado e quella di Santa Fe, New Mexico: l’agenzia di Denver comunica alle 15:17 ora di Roswell a quella di Santa Fe che non esiste un testo ma solo una comunicazione orale. Sempre Uli Thieme cita una dichiarazione giurata datata 13 settembre 1993 di George Walsh, direttore della programmazione della radio KSWS il quale conferma quanto sopra riportato dalle agenzie: ricevetti verso mezzogiorno una telefonata da Walter Haut… Era suo costume comunicarci telefonicamente le novità. Lesse la comunicazione ed io trascrissi il tutto.
Karl T. Pflock, altro ricercatore appartenente al filone scettico intervistò Walter Haut in relazione agli ormai famosi comunicati stampa: Haut affermò di essere relativamente sicuro di averli consegnati materialmente ai media. Purtroppo non furono mai rinvenute copie dei comunicati.
Nel libro di Karl T. Plock Roswell in Perspective viene menzionato anche Arthur R. McQuiddy ex redattore del quotidiano Roswell Morning Dispatch, il quale affermò in un primo tempo che Walter Haut gli portò personalmente il dispaccio. In un secondo tempo sempre McQuiddy avrebbe detto a Pflock: è possibile che abbia ricevuto una simile pubblicazione ma non è sicuro.
Frank Joyce, reporter della stazione radio KGFL affermò invece che Haut si recò negli studi e consegnò una copia del comunicato, andandosene immediatamente. Gli telefonai alla base e gli dissi: sarebbe meglio che la notizia che siete in possesso di un disco volante o di un piatto volante non venisse pubblicata. Lui mi risposte: no va tutto bene, ho l’OK del comandante (Blanchard).

Il 14 maggio 1993 Walter Haut fece una dichiarazione sotto giuramento (Affidavit) sostenendo quanto segue: l'8 luglio 1947 verso le 9:30 del mattino, ricevetti una telefonata dal comandante della base William Blanchard, il quale mi disse di avere un disco volante o parti di esso in suo possesso e che il maggiore Jesse Marcel vola a Fort Worth con il materiale. Mi disse inoltre di preparare un comunicato stampa per i media locali, i quali avevano diritto come primi ad esserne informati........ E impossibile che Blanchard l'abbia scambiato per un pallone meteorologico.
Io ritengo che il comandante vide il materiale, in quanto egli sembrava estremamente sicuro sull'origine dell' oggetto.


mercoledì 6 giugno 2007

INTRODUZIONE

Sono un ricercatore italiano, il quale si occupa da anni del fenomeno UFO in senso lato e più specificatamente del caso Roswell, un presunto "crash" - schianto - di un'astronave aliena che sarebbe avvenuto nell' estate del 1947 nel New Mexico, USA. Ritengo che il caso Roswell venga quasi sempre trattato in maniera piuttosto superficiale e fideistica, indipendentemente se le posizioni assunte da ognuno nei confronti degli accadimenti di allora siano di scetticismo o al contrario di convinzione che a cadere nel deserto non lontano da Roswell fu un'astronave aliena. Il sottoscritto si propone di ricercare una terza via, scevra da condizionamenti di chichessia, in quanto il ricercatore non può permettersi nessuna sorta di partigianeria quando è in gioco la verità. E la ricerca della verità è un valore il quale dovrebbe accomunare tutti. Appunto, dovrebbe....Prossimamente vi proporrò diversi approfondimenti su specifici fatti inseriti nel gigantesco file Roswell, le mie considerazioni e spero nella vostra partecipazione. Le fonti dalle quali attingo sono soprattutto il lavoro sul campo dei ricercatori, le mie corrispondenze con i ricercatori stessi, le testimonianze, i documenti ufficiali, le mie ricerche personali. Chiaramente svolgo in questo momento un'investigazione a distanza, anche se attraverso la comunicazione in rete si può ottenere anche più di quanto ci si possa aspettare. Mi propongo in futuro di recarmi in loco per seguire determinati filoni investigativi sebbene siano passati sessant'anni dai fatti in questione.
Ritengo che questo blog abbia una sua importanza perchè il rompicapo Roswell non è stato ancora chiarito del tutto.